Descrizione Progetto
Gli Ixodidae, comunemente noti come “zecche dure”, sono una famiglia di aracnidi caratterizzati dalla presenza di uno scudo dorsale chitinoso in tutti gli stadi di sviluppo.
Lo scudo copre tutto il dorso nel maschio, mentre nella femmina è presente solo anteriormente. La parte posteriore del corpo della femmina è costituita da tessuto elastico che consente l’ingestione di grosse quantità di sangue.
Gli occhi sono assenti nei generi Ixodes e Haemaphysalis, presenti negli altri. Il ciclo biologico degli Ixodidae consta di quattro stadi: uovo, larva, ninfa, adulto.
Per passare da uno stadio all’altro la zecca necessita di un pasto di sangue, che può compiere su uno stesso ospite (parassiti monoxeni) o, più frequentemente, su due o più ospiti (dixeni e eteroxeni), essendo generalmente il primo ospite (per larva e ninfa) roditore, uccello o rettile ed il secondo ospite (per la zecca adulta) un mammifero, soprattutto bovini ed equini.
Il ciclo vitale si compie mediamente in un anno (talvolta si hanno due generazioni in un anno).
Le principali specie italiane di zecca ixodidae sono:
- Ixodes ricinus
- Ixodes hexagonus
- Boophilus calcaratus
- Hyalomma marginatum
- Rhipicephalus sanguineus
- Rhipicephalus bursa
- Rhipicephalus turanicus
- Dermacentor marginatus
- Haemaphysalis punctata
- Haemaphysalis sulcata
- Haemaphysalis otophila
Tra queste le più popolari nel nostro territorio sono la Ixodes ricinus e la Rhipicephalus sanguineus.
La Ixodes ricinus è comunemente detta “zecca del bosco”. E’ un aracnide appartenente alla famiglia Ixodidae. È un ematofago che condiziona le fasi di crescita e di riproduzione all’assunzione di cibo.Il parassita presenta un dimorfismo sessuale, con femmine di dimensioni maggiori rispetto ai maschi. Le dimensioni della femmina adulta variano dai 4 ai 10 mm. L’apparato boccale è composto da un rostro, dai palpi, daicheliceri, da ghiandole salivari che secernono sostanze cementanti, anticoagulanti e vasocostrittrici per favorire il pasto di sangue sull’ospite. Sono presenti tre paia di arti nella fase larvale, quattro nella fase successiva. Gli stadi di sviluppo sono suddivisi in larva, ninfa e adulto. Ad ogni pasto la zecca si stacca ed effettua la muta nell’ambiente; in seguito cerca un altro ospite su cui nutrirsi. Gli stadi larvali si nutrono su ospiti diversi da quelli richiesti dagli adulti. I primi cercano piccoli mammiferi e insettivori (uccelli, lucertole); le femmine adulte e le ninfe utilizzano come ospiti i mammiferi più grandi, compreso l’uomo. Il maschio adulto non si nutre. Nelle larve l’esoscheletro è formato da un sottile strato di cuticolina, che si ispessisce con lo sviluppo. Nella femmina adulta lo scudo chitinoso ricopre solo la parte anteriore per consentire l’ampliamento dell’addome durante il pasto.La sua pericolosità risiede nelle ghiandole salivari dove possono svilupparsi protozoi e batteri che risultano pericolosi per l’ospite, anche per l’uomo.
La Rhipicephalus sanguineus, conosciuto in italiano anche con il nome volgare di zecca del cane, è un parassita ematofago di animali (preferibilmente dotati di pelo) sui quali si insedia attaccandovisi alla cute e svolgendo il suo ciclo vitale nutrendosi e riproducendosi. Come le altre zecche possono essere pericolosi agenti di trasmissione di malattie infettive.