Mai quanto d’estate è possibile ritrovarsi nidi di calabroni nelle prossimità/vicinanze di casa, nei giardini, sui balconi o nei sottotetti e questo può procurare non pochi problemi a chi si trova nei paraggi.
La regina infatti, si attiva per la ricerca del luogo adatto per la costruzione della propria dimora a dopo un anno di letargo, con l’arrivo dei primi caldi di primavera.
Questo insetto sociale si unisce poi, insieme ad altri suoi simili, per fabbricare nelle cavità più strette (si pensi ai comignoli, ai camini, agli spigoli dei soffitti) gli alveari: dove andranno a stanziarsi per la riproduzione della specie con lo scopo di accrescere la comunità insettivora.
Di natura i calabroni del genere “vespa” sono la razza più comune e presente sul territorio, ma anche la più grande per dimensione e la più aggressiva per indole. Seppure in realtà, solo se provocati da agenti esterni, questi accorrono ad aggredire ed a pungere il nemico con il proprio aculeo; ed è proprio in base al veleno contenuto in quest’ultimo, che si differenziano le diverse tipologie di calabroni, oltre che per grandezza fisica.
Ricco di sostanze nervose e altamente nocive, il pungiglione calabronis è atto a provocare forti infiammazioni a chi viene colpito (e addirittura alcune volte il decesso) per l’elevata concentrazione di acetilcolina e anche un conseguenziale dolore molto acuto.
E’ bene quindi dare qualche indicazione per riconoscere un calabrone e cosa fare quando ci si trova davanti ad un nido.
In primo luogo il calabrone è un insetto che possiede la stessa fisionomia di una vespa, ma si distingue da quest’ultima per colore – avendo una colorazione bruna-rossiccia con striature gialle e nere- e per dimensione, essendo di misura ben più grande rispetto ad una vespa.
Altre caratteristiche prettamente fisiche e denotabili nel calabrone sono il vertice del capo, che si presenta ampio e abbondante e la mancanza della punta ricurva sul pungiglione: che serve all’animale ad accanirsi verso il malcapitato anche più volte, senza provocarsi la morte (come invece avviene per le api). A causa della loro natura carnivora, i calabroni non sono attratti da sostanze zuccherine o dai fiori (per compiere l’impollinazione), bensì da altri insetti – tra cui anche le api- e persino dal sudore umano. I feromoni dei calabroni infatti, sono notevolmente sviluppati, tanto da essere utilizzati tra di loro come mezzo di comunicazione; tramite tali sostanze, sono in grado di captare o riconoscere gli altri esseri della stessa specie, alla stregua di un richiamo di soccorso o di un avvertimento.
l nidi dei calabroni si presentano a forma di favo e sono situati in punti ben riparati ed è auspicabile non avvicinarvisi e non mostrare alcun tipo di agitazione verso di loro, in quanto si sentirebbero aggredite e si azionerebbero per fronteggiare il possibile nemico.
Ad ogni modo consigliamo di contattare una ditta specializzata per usufruire dei nostri servizi professionali e sicuri per la rimozione di eventuali tane, senza incorrere in attività fai da te inesperte e pericolose. Tramite un’operazione veloce e senza costi eccessivi sarà possibile eliminare nel modo più efficace, nidi di calabroni che potrebbero mettere a rischio l’incolumità di chiunque si trovi nei paraggi.