La moderna lotta alla zanzara si basa sempre più sulla corretta esecuzione di specifici interventi contro gli stadi larvali.

La lotta antilarvale consente infatti di eliminare in breve tempo un grande numero di “potenziali” zanzare adulte, agendo in aree limitate ed impiegando quantità modeste di specifici insetticidi antilarvali. Si tratta pertanto di una forma di lotta caratterizzata da un impatto ambientale minore rispetto a quello che accompagna la lotta contro le zanzare adulte.

I larvicidi sono insetticidi appositamente studiati per colpire le zanzare nella loro fase larvale e rappresentano l’unica arma a disposizione per combattere le larve quando abbiamo a che fare con ristagni di dimensioni considerevoli o, più semplicemente, non prosciugabili (tombini con sifoni, laghetti ornamentali…).

Per eseguire una corretta disinfestazione antilarvale è necessario esaminare con attenzione l’area oggetto dell’intervento, registrando la presenza di tutti i siti di ristagno dell’acqua, ovvero i potenziali focolai di sviluppo larvale. In questi luoghi l’esecuzione di specifici campionamenti farà capire quando iniziare gli interventi antilarvali, con che cadenza ripeterli e quali sono i livelli di controllo ottenibili.

Se la disinfestazione è poi accompagnata da una buona pratica “conservativa”, evitando soprattutto i ristagni di acqua, luoghi ambiti dalle zanzare per la deposizione delle uova, si possono ottenere senz’altro dei buoni risultati.