La mosca appartiene all’ordine dei ditteri (insetti terrestri o idrofili).
Le mosche possono essere riconosciute e distinte fra loro considerandone le diversità in:
- dimensioni
- colori
- nervature delle ali
- abitudini alimentari
- comportamenti
Fra le varie specie, la più diffusa è certamente la mosca domestica (Musca domestica):
E’ caratterizzata dal torace grigio con quattro bande scure, addome grigio brunastro ed a riposo, le ali sono tenute divaricate. L’apparato boccale succhiatore le permette di cibarsi di alimenti liquidi o in sospensione (riesce a volte a diluire con saliva anche piccole porzioni di cibo solido).
La sua innata rapidità nei movimenti le consente di spostarsi rapidamente, soffermandosi anche su escrementi, carcasse.
Per questo è spesso identificata anche come veicolo di numerose infezioni e patologie causate proprio dal contagio di questi elementi.
E’ una specie molto prolifica: ciascuna femmina può deporre 100-150 uova a piccoli gruppi, e prosegue con nuove deposizioni a distanza di 3-4 giorni fino ad arrivare anche a 1000.
I maschi delle mosche si riconoscono per avere occhi più voluminosi e fronte più stretta.
Le femmine depongono le uova su sostanze organiche e materie in decomposizione così che le larve appena nate possano alimentarsi subito ed ovviamente questo spiega il proliferare di mosche attorno a depositi di immondizie, animali in decomposizione e via dicendo. Si è inoltre riscontrato che, in condizioni ottimali di cibo e clima, il ciclo (da uovo ad adulto) si completa anche in soli 8-10 giorni.
La lotta contro le mosche, nell’ambito delle comunità urbane e rurali, richiede una precisa pianificazione che si articoli su alcuni presupposti fondamentali.
Le mosche legano le principali fasi biologiche della loro vita alla presenza di cumuli di rifiuti, di sostanze fecali, compreso il letame di stalla, o comunque di sostanze organiche in putrefazione, quindi anche per questo sono i più pericolosi vettori di malattie infettive.
La lotta contro le mosche va condotta oltre che con gli interventi diretti nei centri abitati colpiti da infestazione, anche a monte dell’infestazione medesima, creando una specie di cintura protettiva nei confronti delle zone a più elevata densità abitativa. La lotta alla mosca va condotta soprattutto nei luoghi dove quest’ultime si riproducono e realizzano l’evoluzione della loro vita.
La protezione dalle mosche richiede una accurato studio preliminare delle zone infestate, della programmazione degli interventi e dell’impiego di specifici prodotti ed attrezzature idonee.